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L'impatto psicologico della guerra: non solo soldati, ma anche civili

Aggiornamento: 30 ott

Il seguente post riporta le informazioni tratte dall'articolo Zasiekina, L., Duchyminska, T., Bifulco, A., & Bignardi, G. (2024). War trauma impacts in Ukrainian combat and civilian populations: Moral injury and associated mental health symptoms. Military Psychology, 36(5), 555–566. https://doi.org/10.1080/08995605.2023.2235256


La guerra ha un impatto devastante non solo sulle vite dei soldati, ma anche su quelle dei civili coinvolti nel conflitto. Un recente studio pubblicato su Military Psychology ha esplorato l’impatto psicologico della guerra in Ucraina, rivelando che le cicatrici invisibili non colpiscono solo i militari, ma anche la popolazione civile. Questo studio dimostra l'importanza del supporto psicologico per ogni persona colpita da conflitti armati, evidenziando una serie di punti chiave su cui riflettere.


L'impatto psicosociale della guerra


La guerra genera stress, ansia e trauma, elementi che influenzano profondamente il benessere psicologico di chi è esposto a situazioni di conflitto. La popolazione civile, frequentemente trascurata, soffre enormemente a causa dei bombardamenti, dell'instabilità e della perdita dei propri cari. I recenti dati mostrano che i civili presentano una maggiore prevalenza di PTSD e sintomi ansiosi rispetto ai soldati.


Close-up view of a group of civilians and soldiers interacting positively

Differenze tra soldati e civili


Lo studio ha evidenziato che la prevalenza di lesioni morali e sintomi depressivi tra i civili è superiore a quella riscontrata nei soldati. Circa il 70% dei civili intervistati ha riportato esperienze traumatiche significative, a fronte del 50% tra i militari. Questo dato sottolinea un'importante distanza tra le esperienze di guerra vissute da questi due gruppi.




Infographic comparing PTSD prevalence between soldiers and civilians

Le differenze di genere


Un altro aspetto significativo emerso dallo studio è l'influenza del genere sulla salute mentale. Le donne civili mostrano una maggiore suscettibilità al PTSD e all'ansia rispetto ai loro omologhi maschili. Questo è spesso dovuto all’esperienza di violenza di genere e altre forme di oppressione durante i conflitti.


Il trauma di guerra ha effetti devastanti e duraturi, accentuati da fattori socio-culturali che influiscono sulla salute mentale delle donne. È fondamentale riconoscere e affrontare questi fattori, per fornire un supporto psicologico adeguato e sensibile al genere.


Traumi intergenerazionali


I traumi legati alla guerra non si fermano a chi vive il conflitto; si estendono alle generazioni future. I bambini nati in contesti di guerra possono manifestare sintomi di ansia e depressione anche se non sono stati direttamente coinvolti nel conflitto. Questo fenomeno, noto come trauma intergenerazionale, evidenzia l'urgenza di interventi mirati per la salute mentale.


La comunità deve prendere coscienza dell'esistenza di traumi invisibili che possono persistere per anni. Programmi di supporto e ascolto attivo possono fare un’enorme differenza nel processo di guarigione per i giovani e le famiglie.


La lesione morale come predittore di PTSD


Un elemento cruciale emerso dallo studio è la correlazione tra lesione morale e PTSD. La lesione morale, che si riferisce al dolore psicologico causato da atti contrari ai propri valori e principi, è un indicatore importante per il rischio di sviluppare disturbi post-traumatici. Questi atti possono coinvolgere non solo i soldati, ma anche i civili che assistono a violenze o atrocità.


Le comunità che vivono in contesti di guerra devono affrontare questa ferita invisibile per facilitare un processo di recupero. Servizi di consulenza e supporto psicologico, orientati verso la comprensione e la prevenzione della lesione morale, possono risultare determinanti.


Illustration representing moral injury as an invisible wound

L'urgenza di un supporto psicologico accessibile


Essendo il panorama della salute mentale nella guerra così complesso, è fondamentale sviluppare programmi di salute mentale accessibili e culturalmente sensibili. I professionisti della salute mentale dovrebbero essere formati non solo per trattare il PTSD nei militari, ma anche per affrontare le esperienze uniche dei civili e dei loro traumi.


Supporto psicologico per civili e soldati include:


  • Interventi individuali e di gruppo: per affrontare il trauma attraverso la condivisione e l’accettazione.

  • Programmi di sensibilizzazione: per educare la popolazione sull'importanza della salute mentale e rimuovere lo stigma associato.

  • Accesso ai servizi: garantire che sia i soldati che i civili possano ricevere assistenza senza barriere economiche, culturali o geografiche.


La guerra non discrimina. L’esigenza di supporto psicologico è cruciale per tutti, non solo per i soldati al fronte. Le cicatrici invisibili richiedono attenzione e cura, affinché le nuove generazioni possano crescere in un contesto di comprensione e supporto.


Verso un futuro di guarigione collettiva


L'impatto psicologico della guerra rivela la necessità di apportare cambiamenti significativi nel modo in cui affrontiamo la salute mentale in contesti di conflitto. Creare un ambiente di sostegno inclusivo per civili e soldati è fondamentale per promuovere il benessere e la resilienza nella vita quotidiana.


In questo contesto, è importante utilizzare esperienze, risorse e supporto reciproco per affrontare le difficoltà. Lavorare per il riconoscimento di ogni individuo colpito da conflitti è essenziale per costruire una comunità forte e resiliente.


Infine, investire nella salute mentale della popolazione civile, accanto alle operazioni militari, rappresenta un passo fondamentale verso una società più sana e coesa. La guerra non è solo una questione di soldati, ma un fenomeno che colpisce ognuno di noi. È tempo di ascoltare e agire.

 
 
 

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